REBECCA
ANNA: Quali sono alcuni dei valori fondamentali per la ragazza che sei in questo momento di vita?
REBI: Sicuramente il non accomodarmi mai, non aspettandomi mai che qualcuno faccia le cose per me, sicuramente questo l’ho imparato moltissimo dalle donne della mia famiglia. Inoltre ritengo di avere una certa combattività, ho avuto vari inciampi ma anche soffrendo non mi sono mai fermata nella tristezza ne ho trovato sempre un senso per crescere.
A: Puoi darmi degli esempi?
R: Sicuramente una grandissima parte della mia combattività è per le questioni di genere sia appunto a livello di lotta studentesca o cittadina quindi facendo parte di cortei, blitz e manifestazioni sia nella vita di tutti i giorni. Anche per quanto riguarda la mia ambizione più grande sono combattiva, vorrei fare l’attrice e non è una carriera facile, il mio percorso è iniziato in modo un po’ violento perché è iniziato con un abuso ma sto andando avanti perchè ci credo veramente, ci provo con tutte le forze.
A: Ritrovi combattività nei tuoi coetanei?
R: Certo, dipende ovviamente un po’ dai contesti, per esempio vedo persone molto più consapevoli ora che anni fa: rispondono a temi a voce alta. Poi sai tante volte ci sentiamo tutti sopraffatti dai problemi gestiti da persone molto più potenti di noi ed è difficile, vogliamo costruirci la nostra vita, vogliamo sopravvivere.
A: Parlami della tua libertà.
R: Sin da piccole sia io che mia sorella siamo state abituate ad essere autonome e indipendenti. Autonome e indipendenti è proprio una cosa che diceva sempre mia madre e quindi mi ricordo lezioni di bicicletta per poi andare a scuola da sola, da qui nasce la mia libertà. Ogni tanto dico appunto di essere troppo dipendente dalla mia indipendenza perché non è una cosa a cui voglio rinunciare.
A: Perché l’attrice?
R: E’ una passione che mi ha passato mio padre che è direttore artistico di una compagnia di teatro, recito da sempre e in senso più reale con i primi stipendi dal lavoro ho avuto la libertà di iscrivermi a corsi e scuole. La prima esperienza di un provino è stata negativa perchè era finta e mi ha demoralizzata, mi sono sentita molto smarrita... dopodichè come dicevo anche prima sono andata avanti e le esperienze in seguito sono state positive, ho conosciuto professionisti e ho lavorato sui miei punti deboli capendo che comunque è un percorso che non finisce mai.
C’è una bellezza immensa nella recitazione che ho difficoltà a trovare da altre parti.
A: Pensi di poter fare carriera come attrice in Italia?
R: In Italia ma come nel resto del mondo tutti gli ambienti artistici sono complicati, non c’è un percorso sicuro, poi i fondi in Italia oltre che all’istruzione vengono tagliati anche per le istituzioni artistiche. La Paolo Grassi, la scuola più famosa di teatro d'Italia probabilmente verrà chiusa perché decidono di mandare i fondi da un’altra parte. Il cinema comunque non è fermo, vengono prodotti dei bei film e vorrei in un futuro far parte di questa realtà, mi ispira anche molto andare all’estero, chissà…
A: Che persona vorresti essere?
R: Non vorrei mai perdere la mia parte molto sensibile e altruista, vorrei essere qualcuno che non smette mai di farsi domande e che è interessata a parlare e mettersi in discussione. Vorrei anche imparare a proteggermi di più, vorrei prendermi cura di me sempre.