PRISCA
ANNA: Qual è un grande valore che ritrovi in un’amicizia che hai con una donna della tua vita?
PRISCA: Sicuramente avventura, mi sprona a fare un sacco di avventure, ne ho appena conclusa una ed è stato anche un po’ merito suo, per le nostre chiacchiere di tutti i giorni…anche se magari non le facciamo tutte insieme è sempre lì. Con una donna si ha un’amicizia pura, morbida.
A: E parlami di questa avventura, di questo viaggio che hai affrontato, perché lo hai intrapreso?
P: Volevo esplorare quello che c’era fuori Roma, che per me è una città molto vecchia. La mia famiglia non ha mai viaggiato tanto, è tutto nato da me, ho sempre avuto il desiderio di viaggiare, e grazie anche alla mia famiglia sono riuscita a farlo, da sola non sarei mai riuscita. Sono partita da New York con la mia migliore amica, e da lì sono andata poi sette mesi in Centro America… Ho scalato vulcani e ho conosciuto il mio fidanzato, il mio primo fidanzato.
Poi sono andata in Brasile e infine in Australia.
A: E come ti sei sentita?
P: Sono stati tutti momenti molto diversi, ho avuto veramente paura quando sono partita da New York e sono andata da sola in Costa Rica…quando sono arrivata ed ho iniziato il viaggio ho sempre avuto emozioni nuove e ho provato la più grande felicità. Ho sentito per la prima volta un po’ della mia tristezza quando è partita la mia famiglia, che era venuta a trovarmi dieci giorni in Messico. Il Brasile è stato veramente diverso, mi sentivo un po’ conservatrice a San Paolo dove ci sono tutte relazioni aperte, tante droghe, tutto diverso da quello in cui ho sempre vissuto…
A: Come ti sei sentita da donna a viaggiare?
P:Non mi sono mai sentita in pericolo, le donne in alcuni posti hanno molto più potere che gli uomini, sono loro che portano avanti tutto…ho conosciuto delle donne pazzesche. Mi sono sentita meno in pericolo che nella mia città o in Italia in generale. Ci sono altre paure lì, altre preoccupazioni e da donna straniera c’è una dinamica di potere diversa.
A: Che donna vorresti essere in un futuro?
P: Vorrei avere una bella famiglia, viaggiare con i miei bambini in Australia…
A: E perchè vorresti essere mamma?
P: Non lo so, lo sento nella pancia, ma desidero avere dei bambini. Da quando ho Balù, il mio gatto, ho iniziato a pensarci, fa ridere come cosa lo so. L’ho preso quando era piccolo, era caduto ed era malato, e gli ho voluto subito un bene immenso. Ho pensato: se provo un amore così grande per un piccolo gattino, non riesco nemmeno a immaginare quanto amore si possa provare per un bambino… Deve essere la sensazione più bella del mondo.
A: Che rapporto hai con tua mamma?
P: E’ la persona a cui voglio più bene al mondo, anche se in realtà siamo molto diverse… lei non capisce questo mio desiderio di voler andare via, di voler fare altre cose e non la vita quadrata che il mondo ti impone.
Nella mia vita serve un po’ di tatto, un po’ di sensibilità.
A: Parlami del fatto di vivere fuori dagli schemi.
P:Ho capito che non bisogna per forza essere hippie, vivere nella tenda, in una foresta e raccogliere le frutte dall’albero, ma si può essere fuori dagli schemi anche vivendo e contribuendo ad una società. Facendo però quello che si vuole, così idealmente da raggiungere la propria felicità anche fuori dagli schemi normali, l’Italia è un po’ rigida e tante volte la gente non vive per vivere ma vive finché non muore.
A: E invece ti chiedo di questo primo amore, come ti fa sentire? Anche rispetto alla tua femminilità e al tuo essere donna.
P: Ci sproniamo molto a vicenda, mi fa sentire anche più bella come donna. Più umana anche con tutti i miei difetti, con peli e non peli, cellulite e non cellulite, comunque non importa più. Se c'è l'amore così come lo sto provando io, non importa, i difetti non sono più difetti.
A: Poi vi siete conosciuti nell’imperfezione del viaggio no?
P: Si, eravamo tutti sporchi al tempo ed era anche impossibile essere puliti e profumati. Noi anche (parla di me e lei) eravamo belle anche sporche, con i capelli arruffati e così normali…Ho scoperto la bellezza della corsa, dello sport in generale per sentire il mio corpo non per altre ragioni come l’essere magra o cose così ma semplicemente per essere presente con me stessa. Ho imparato ad accettarmi, a fare quello che sento senza pensare a cosa diranno gli altri di me.