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MANUELA

                                         


ANNA: Ciao, la prima cosa che vorrei che tu dicessi è come ti chiami, quanti anni hai, dove sei nata e dove vivi. 

MANUELA: E dove vivo quando? Ora o un racconto di tutta la vita? 

A: No, dove vivi ora
M: È già una domanda complicata. 

A: Non è una domanda complicata… allora, prima dici come ti chiami. 
M: Manuela

A:  E quanti anni hai?
M: Io dico sono del 1946, punto. 

A:  Dove sei nata?
M: Sono nata a Roma, in casa, perché all’epoca succedeva…

A:  Dove vivi ora?
M: Eh, è una bella domanda perché non c’è un punto solo, io vivo un po’ qui, un po’ lì, un po’ là. 

Vivo un po’ in campagna, un po’ a Roma e poi mi capita di muovermi abbastanza, per cui vivo un po’ qui, un po’ lì, un po’ là. A seconda delle stagioni mi piace stare potendo nel posto che mi sembra più gradevole. Adesso, per esempio è la stagione dell’olio e dei funghi. Per cui, possibilmente, sto in campagna, dove seguo la raccolta delle olive, la molinatura, l’imbottigliamento…

A: E quindi, stare in campagna, vivere in campagna è una grande parte di ciò che sei tu. 
M: Assolutamente, credo di conoscere molte più cose della natura di uno qualunque, che è nato in città, so di natura, degli animali, di tutta la parte del fuori.Sono molto poco cittadina, non mi provo le cose, nei negozi, mai. Lo vedo a occhio, non mi sbaglio, difficilmente penso di sbagliarmi, so esattamente quello che mi piace e quello che non mi piace. Quando ero più piccola mi costringevano a mettermi i vestiti, era una sofferenza per me. 

A:  E quando finalmente sei riuscita a esprimerti nel modo di vestire come volevi?
M: Ah, beh, Anna, è successo che io col fatto che ho avuto tua mamma, che so, a 19 anni anzi è nata quando avevo appena 20 anni, pochi giorni dopo..Sono diventata libera, poi ho fatto tutto da me, perché quando è nata lei, ero sola. 

A: Mi sembra molto bella questa cosa della libertà.
M: Ho avuto un'opposizione folle per il fatto che io volessi portare avanti questa gravidanza, è stata una tragedia in casa, che neanche te la puoi immaginare. 
Però ho vinto io. Allora mi hanno mandato via, mi hanno mandato via da Roma. È per questo che lei è nata a Zurigo. 

A: Quindi cosa vuol dire essere una mamma molto giovane?
M: È successo che poi mi sono resa conto, che mia figlia era al centro della mia gioventù. Io ho imparato leggendo. Ci sono stati dei cambiamenti, perché, ad esempio, a un certo punto avevo detto che mi sarebbe piaciuto molto frequentare la Scuola Centrale del Restauro, ma poi ho preso scelte diverse.

A: Qual’è  il valore più grande che hai passato alla tua famiglia?
M: Io a tutti quanti? La passione per la natura. Io credo di aver insegnato tantissime cose a tutti. Penso di aver preso queste conoscenze dalla mia nonna con cui passavo molto tempo. Mia madre non è stata mai presente, molto poco presente. Se ti dovessi dire un ricordo che ho con mia madre da piccola, non mi viene in mente. Siamo diventate più unite quando è nata Muni (mia madre), che era la prima nipote per lei e ci ha accolte di nuovo… 

Passavo il tempo con la nonna e con Giando (fratello maggiore) che è sempre stato presente nella mia vita, la sua mancanza è stata terribile per questo…

A: Ora è bello avere questi ricordi dei momenti passati insieme... vorrei poi chiederti se hai mai lavorato nella tua vita. 
M: No. 

A: Perché? E cosa invece hai costruito e hai fatto invece di lavorare? 
M: Sono quelle cose di quegli anni dove le donne venivano messe, un po' da parte. Per cui non ho mai avuto l’occasione, chiamiamola così.

A: Ma avresti voluto? Se avessi avuto l'occasione? 
M: Ho avuto sempre tanto da fare, non mi sono mai annoiata nella vita. Se vuoi sapere se è questo, te lo dico, ho imparato in modo diverso. 
Ho imparato tanto da me, leggendo, facendo, guardando. 

A: Va bene, grazie, abbiamo avuto delle belle…
M: Idee