Avevo sete, fame, sonno.
Avevo forza, ferite, speranza.
Avevo una borsa piena di
conchiglie e le scarpe per
andare lontano.
Avevo un paio di magliette,
le mie preferite.
Avevo gli occhi pieni di
lacrime, potevano guardare
le stelle e la luna.
Avevo un udito impeccabile
per sentire il chiù, le rondini
e le cicale vicino casa.
Avevo una voce forte che ha
sempre urlato.
Avevo gambe lunghe per
superare muri di mattoni e
mani che raggiungevano le
more nei cespugli con le spine.
Poi mi sono seduta e mi sono
fermata a respirare perché io
sono ancora viva.