CHIARA
CHIARA: Scusa se ti ho portato qua al freddo e al gelo, però, come vedi il passeggino è miracoloso e per fare una conversazione più lunga di tre minuti, diciamo che è una delle poche occasioni.
ANNA: Tranquilla, la prima domanda che ti faccio è come ti vedrebbe la te di 20 anni?
C: Chiara che stava in erasmus a Granada mi troverebbe estremamente noiosa ora, non avevo di certo l’idea di mettere su famiglia, di annullare anche un po’ me stessa per i miei figli. Poi non ho mai avuto idee molto precise devo dire, ho sempre avuto una passione grande per i viaggi e mi sono imbarcata sulle navi da crociera per tre anni per fare la guida, quella però era un po’ una bolla e mi sentivo ferma mentre il mondo fuori continuava ad evolversi.
A: Dove hai trovato le tue più grandi soddisfazioni?
C:Ti direi che non necessariamente le trovo a lavoro ma in altro, nell’avere figli sicuramente, cosa che finchè non li hai è difficile da comprendere. Un’altra cosa che mi viene da dire è che ora sono tranquilla e sicura di quello che ho ma una grandissima soddisfazione è l’aver portato avanti una relazione con una donna nonostante contro le aspettative altrui. Perchè prima di Barbara io sono cresciuta 33 anni pensando di essere etero e poi mi sono innamorata di una donna e mi è un po’ mancata la terra sotto i piedi.
A: Come sei riuscita a liberarti un po’ del giudizio altrui?
C: E’ stato un percorso lungo, ci siamo conosciute a lavoro e io ero appena uscita da una relazione con un uomo e sapevo soltanto di voler fare un viaggio, lei mi è stata molto vicina e mi ha supportato in momenti di fragilità. Mi è crollato il mondo la prima volta che ho capito che mi piaceva lei,una donna, pensavo di sapere chi fossi, avevo delle altre aspettative su me stessa.
A: Raccontami il perché del viaggio.
C: E’ come se la vita in città e la vita della quotidianità mi ricoprisse di polvere e grazie ai viaggi questa polvere si pulisce. Questo viaggio di cui parlo l’ho fatto per ritrovare fiducia in me stessa e sono andata in Cambogia, è stata l’unica volta in cui viaggiare mi è servito come terapia. Quando si è da soli si deve pescare dentro di sé le risorse necessarie per far fronte a qualsiasi tipo di inconveniente. Ci sono tanti punti di sconforto ma appunto molti momenti di grande serenità e chiarezza.
A: Cosa significa per te essere donna?
C: Essere donna adesso probabilmente significa proprio avere la consapevolezza che il patriarcato esiste e avere la consapevolezza che anche noi ne facciamo parte, noi stesse. E adesso che stiamo crescendo un figlio maschio una figlia femmina, dire che " I bambini sono più tonti e le bambine sono più sveglie" o cose del genere… io a volte mi rendo conto che ci casco, quindi bisogna impegnarsi per scardinare questi pregiudizi.